Bruxelles – Il colosso cinese dell’e-commerce AliExpress fa mea culpa e si impegna a mettere in campo una serie di misure per rispettare la legge europea sui servizi digitali (Dsa). Oggi (18 giugno) la Commissione europea ha accettato e reso vincolanti le proposte di AliExpress per migliorare la trasparenza della piattaforma in materia di pubblicità e sistemi di raccomandazione. Non basterà però per chiudere il procedimento avviato nel marzo del 2024 da Bruxelles, che ha nel frattempo riscontrato nuove criticità sulla diffusione di prodotti illegali.
AliExpress, di proprietà della multinazionale Alibaba, conta 400 milioni di utenti mensili e deve dunque attenersi agli obblighi imposti dalla Commissione europea alle VLOP (piattaforme online molto grandi) sulla valutazione e mitigazione dei rischi sistemici. Gli impegni offerti da AliExpress riguardano in particolare i sistemi per monitorare e individuare i prodotti illegali – medicinali, integratori alimentari o materiale pornografico -, i meccanismi di segnalazione e intervento della piattaforma per rimuovere tali prodotti, il sistema interno di gestione dei reclami, la trasparenza dei sistemi pubblicitari e di raccomandazione di AliExpress, la tracciabilità dei commercianti sui servizi di AliExpress, l’accesso ai dati pubblici per i ricercatori.
Secondo la Commissione europea, le misure proposte da AliExpress “rispondo alle preoccupazioni sollevate”. Grazie a questi impegni – sostiene Bruxelles – le informazioni e gli strumenti per limitare la diffusione di contenuti illegali saranno facilmente accessibili sia agli utenti registrati che a quelli non registrati della piattaforma. La piattaforma cinese si sarebbe inoltre impegnata a mantenere un quadro di monitoraggio interno strutturato e supervisionato da un team dedicato, per valutare sistematicamente la corretta attuazione e l’efficacia di tutti questi impegni. AliExpress presenterà relazioni periodiche a un amministratore fiduciario indipendente, che riferirà annualmente alla Commissione sullo stato di attuazione degli impegni. “Qualsiasi violazione degli stessi – precisa l’esecutivo Ue – comporterebbe immediatamente una violazione del Dsa e potrebbe quindi dar luogo a sanzioni pecuniarie”.
La coperta però, rimane corta: l’indagine in corso da parte di Bruxelles ha rivelato una nuova violazione dell’obbligo di valutare e mitigare i rischi connessi alla diffusione di prodotti illegali ai sensi del DSA. Le conclusioni preliminari diffuse oggi indicano che AliExpress, nel condurre le valutazioni dei rischi, non tiene conto delle risorse limitate destinate ai suoi sistemi di moderazione per evitare la diffusione di prodotti illegali, sottovalutando così tali rischi. Non sanziona adeguatamente i commercianti che pubblicano ripetutamente contenuti illegali e i suoi sistemi di moderazione dei contenuti presentano “carenze sistemiche” che li rendono meno efficaci e che prestano il fianco a manipolazioni.
AliExpress potrà ora esaminare i documenti contenuti nel fascicolo dell’indagine della Commissione e rispondere per iscritto alle conclusioni preliminari. A quel punto, se la violazione fosse confermata in via definitiva, la Commissione adotterà una decisione di non conformità e potrebbe infliggerebbe un’ammenda. Oltre a obbligare nuovamente AliExpress a presentare un piano d’azione per porre rimedio all’infrazione.