Bruxelles – L’Ue gongola per il successo riscosso fin qui dalla sua strategia per l’intelligenza artificiale (Ia), che prevede la costruzione, nel prossimo futuro, di diverse gigafactory (cioè maxi-stabilimenti) come fucine dell’innovazione digitale made in Eu.
Parlando alla stampa oggi pomeriggio (30 giugno), la vicepresidente esecutiva della Commissione europea con delega alla Sovranità tecnologica, alla Sicurezza e alla Democrazia, Henna Virkkunen, si è detta molto soddisfatta della risposta fornita dall’industria di settore. L’invito a manifestare interesse era stato aperto lo scorso 9 aprile dall’esecutivo comunitario ed è scaduto il 20 giugno.
“Abbiamo ricevuto 76 candidature che proponevano di istituire gigafactory di Ia in 16 Stati membri e in 60 siti diversi“, ha dichiarato, definendolo “un risultato che supera di gran lunga le nostre aspettative e dimostra il crescente slancio ed entusiasmo dell’Europa per l’innovazione nell’Ia“. “Il nostro obiettivo iniziale era quello di contribuire alla creazione di quattro o cinque” nuove strutture, ha spiegato.
Non si tratta di candidature formali, ha specificato Virkkunen, “ma svolgeranno un ruolo sostanziale nell’aiutare la Commissione europea e gli Stati membri a identificare e creare un elenco dinamico e non vincolante di potenziali candidati pronti a istituire strutture di Gigafactory di Ia di livello mondiale in tutta l’Ue”.
1/2 An overwhelming response to our Call of Expression of Interest in AI Gigafactories: 76 proposals from 16 Member States across 60 different sites!
We are ready to support Europe’s enthusiasm for innovating in AI in Europe. The moment to shape our #AI future is now. pic.twitter.com/1ninZhV7lD
— Henna Virkkunen (@HennaVirkkunen) June 30, 2025
Questi maxi-stabilimenti – dove verranno sviluppati, addestrati e implementati modelli di Ia di prossima generazione – “cambieranno le carte in tavola integrando potenza di calcolo all’avanguardia, data centers efficienti dal punto di vista energetico e competitività guidata dall’Ia“, ha continuato, e consentiranno all’industria europea di “competere a livello globale”.
A suo dire, le imprese che hanno risposto all’appello informale del Berlaymont si sarebbero impegnate a investire collettivamente per più di 230 miliardi di euro nei prossimi tre-cinque anni, indicando l’intenzione di acquistare almeno 3 milioni di processori di ultima generazione.
Quando lo scorso febbraio Ursula von der Leyen ha lanciato l’iniziativa europea sull’Ia, ricorda Virkkunen, l’obiettivo era mobilitare 200 miliardi. “Questo dimostra la fiducia nella leadership europea nell’Ia, ma anche che abbiamo una reale opportunità di posizionare l’Europa come una potenza globale nell’Ia“, ha chiosato. La vicepresidente ha poi annunciato un bando formale per la fine dell’anno, probabilmente a novembre.
Quanto all’Ai Act, la strategia comunitaria in tema di intelligenza artificiale, Virkkunen ha negato che faccia parte del braccio di ferro commerciale tra Ue e Stati Uniti relativo ai dazi doganali. “Stiamo ultimando il codice di condotta“, ha detto, aggiungendo che “la prossima tappa importante sarà il 2 agosto, quando l’Ai Act si applicherà all’Ia generativa: pubblicheremo un codice di condotta prima di allora per sostenere l’industria e le Pmi a conformarsi al nostro Ai Act“.